L'invidia
Mi piace spendere qualche parola su questo sentimento al giorno d'oggi così diffuso: ne siamo circondati, vittime anche inconsapevoli di cuori neri, arsi dalla rabbia, insoddisfatti dalla vita. In modo più approfondito l'invidia può essere definita come il
« rammarico e risentimento che si prova per la felicità, la prosperità e il benessere altrui, sia che l'interessato si consideri ingiustamente escluso da tali beni, sia che già possedendoli, ne pretenda l'esclusivo godimento... è il desiderio frustrato di ciò che non si è potuto raggiungere per difficoltà o ostacoli non facilmente superabili, ma che altri, nello stesso ambiente o in condizioni apparentemente analoghe, ha vinto o vince con manifesto successo. » L'invidia genera non solo dolore, ma anche «tristezza per i beni altrui» che l'invidioso vorrebbe per sé poiché giudica che l'altro li possegga immeritatamente e debba essere punito per questo con l'espropriazione.
Tra i filosofi greci Epicuro, in rilievo il danno morale e l'inutilità di colui che invidia
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